Natale –  Magi e Maria

Natale – Magi e Maria

Natale  San Romano il Melòde

 Sant’Efrem il Siro 

Inno alla Natività – Dialogo tra i Magi e Maria

 

Betlemme ha riaperto l’Eden, vedremo come. Abbiamo trovato le delizie in un luogo nascosto, nella grotta riprenderemo i beni del paradiso. Là, è apparsa la radice da nessuno innaffiata da cui è fiorito il perdono. Là, si è rinvenuto il pozzo da nessuno scavato, dove un tempo Davide ebbe desiderio di bere. Là, una vergine, con il suo parto ha subito estinto la sete di Adamo e la sete di Davide. Affrettiamoci dunque verso quel luogo dove è nato, piccolo bambino, il Dio che è prima dei secoli. Il padre della madre è, per sua libera scelta, divenuto suo figlio; il salvatore dei neonati è un neonato egli stesso, coricato in una mangiatoia. Sua madre lo contempla e gli dice: «Dimmi, figlio mio, come sei stato seminato in me, come sei stato
formato? Io ti vedo, o carne mia, con stupore, poiché il mio seno è pieno di latte e non ho avuto uno sposo; ti vedo avvolto in panni, ed ecco che il sigillo della mia verginità è sempre intatto: sei tu infatti che l’hai custodito quando ti sei degnato di venire al mondo, bambino mio, Dio  prima dei secoli».
san Romano il Melòde, Carme 10, Proemio 1,2 (ca. 490-ca. 556)

 

Inno alla Natività di Sant’Efrem il Siro

Questa è notte di riconciliazione, non vi sia chi è adirato o rabbuiato. In questa notte, che tutto acquieta, non vi sia chi minaccia o strepita.
Questa è la notte del Mite, nessuno sia amaro o duro. In questa notte dell’Umile non vi sia altezzoso o borioso.
In questo giorno di perdono non vendichiamo le offese. In questo giorno di gioie non distribuiamo dolori.
In questo giorno mite non siamo violenti. In questo giorno quieto non siamo irritabili.
In questo giorno della venuta di Dio presso i peccatori, non si esalti, nella propria mente, il giusto sul peccatore.
In questo giorno della venuta del Signore dell’universo presso i servi, anche i signori si chinino amorevolmente verso i propri servi.
In questo giorno, nel quale si è fatto povero per noi il Ricco anche il ricco renda partecipe il povero della sua tavola.
Oggi si è impressa La divinità nell’umanità, affinché anche l’umanità fosse intagliata nel sigillo della divinità.
1. Benedetto il bimbo, che oggi ha fatto esultare Betlemme.
Benedetto l’infante, che oggi ha ringiovanito l’umanità.
Benedetto il frutto, che ha chinato se stesso verso la nostra fame.
Benedetto il buono che in un istante ha arricchito tutta la nostra povertà e ha colmato la nostra indigenza.
Benedetto colui che è stato piegato dalla sua misericordia a prendersi cura della nostra infermità.

2. Siano rese grazie alla fonte inviata per la nostra propiziazione.
Siano rese grazie a colui che congedò il sabato compiendolo.
Siano rese grazie a colui che sgridò la lebbra, ed essa non poté rimanere.
Anche la febbre lo vide e fuggì.
Siano rese grazie al clemente che ha portato la nostra pena.
Gloria alla tua venuta che ha riportato alla vita gli uomini.
3. Gloria a Colui che è venuto presso di noi mediante il suo primogenito.
Gloria a quel Silente che ha parlato mediante la sua voce.
Gloria a quel Sublime divenuto visibile mediante il suo Levante.
Gloria a quello Spirituale compiaciutosi che divenisse corpo il proprio figlio, affinché, mediante esso, la sua potenza divenisse tangibile, e potessero vivere, grazie a quel corpo, i corpi della sua stessa stirpe.
4. Gloria a quell’Invisibile il cui figlio divenne visibile.
Gloria a quel Vivente il cui figlio morì.
Gloria a quel Grande il cui figlio scese e si rimpicciolì.
Gloria a quella potenza che si è modellata una figura della propria maestà e un’immagine della propria invisibilità.
Con l’occhio e l’intelletto, con entrambi lo vediamo.
5. Gloria a quell’invisibile che persino con l’intelletto non può essere minimamente toccato da quelli che lo vogliono scrutare, e fu toccato, per sua grazia, in virtù della [sua] umanità.
La natura che mai fu palpata, fu legata e avvinta per le mani, trafitta e crocifissa per i piedi.
Di sua propria volontà prese un corpo per coloro che lo afferrarono.

6. Benedetto, lui che la [nostra] libertà ha potuto crocifiggere poiché egli gliel’ha concesso.
Benedetto, lui che anche il legno ha potuto portare perché egli gliel’ha permesso.
Benedetto, lui che anche il sepolcro ha potuto rinchiudere perché egli si è circoscritto
Benedetto, lui la cui volontà ha condotto all’utero e alla nascita, al seno e alla crescita.                                                                                                      Benedetto, lui le cui trasformazioni hanno dato vita a noi uomini.                          Cattedrale della SS Trinità (Valle Paradiso – Boville Ernica FR)
7. Benedetto, lui che ha segnato la nostra anima, l’ha adornata e l’ha sposata a sé.
Benedetto, lui che ha fatto del nostro corpo una tenda della sua invisibilità.
Benedetto, lui che nella nostra lingua ha tradotto i suoi segreti.
Siano rese grazie a quella voce, di cui è cantata la gloria sulla nostra cetra, e la potenza sulla nostra arpa
I popoli si sono radunati e sono venuti ad ascoltare i suoi canti.
8. Gloria al figlio del Buono, disprezzato dai figli del maligno.
Gloria al figlio del Giusto, crocifisso dai figli dell’empio.
Gloria a colui che ci ha slegati ed è stato legato al nostro posto.
Gloria a colui che si è fatto garante [per noi] e poi ha pagato il debito.
Gloria al bello che ci ha modellati a sua somiglianza.
Gloria al limpido che non ha guardato alle nostre macchie.

22. O buono, che non pretendi al di là delle nostre forze, a quale giudizio sarà sottomesso il tuo servitore quanto a capitale e a interesse, poiché non ha dato quanto poteva, e ha frodato su quanto doveva?
Mare di gloria, che non manchi di nulla, accogli nella tua bontà una goccia di rendimento di grazie, di cui, per tuo dono, è umettata
la mia lingua per renderti gloria.

Dialogo tra i Magi e Maria di Sant’Efrem il Siro

La-vera-storia-dei-Magi

I magi: A noi una stella ha annunciato che Colui che è nato è il re dei cieli. Tuo figlio ha potere sugli astri, essi sorgono soltanto al suo ordine.
Maria: E io vi dirò un altro segreto, perché siate convinti: restando vergine, io ho partorito mio figlio. Egli è il figlio di Dio. Andate, annunciatelo!
I magi: Anche la stella ce l’aveva fatto conoscere, che figlio di Dio e Signore è il tuo figlio.
Maria: Altezze e abissi ne rendono testimonianza; tutti gli angeli e tutte le stelle: Egli è il figlio di Dio e il Signore. Portate l’annuncio nelle vostre contrade, che la pace si moltiplichi nel vostro paese.
I magi: Che la pace del tuo figlio ci conduca nel nostro paese, con sicurezza, come noi siamo venuti, e quando il suo potere dominerà il mondo, che Egli visiti e santifichi la nostra terra.
Maria: Esulti la Chiesa e canti la gloria, per la nascita del figlio dell’Altissimo, la cui aurora ha rischiarato cielo e terra. Benedetto Colui la cui nascita rallegra l’universo!

Nomine

Arcidiocesi di Roma – il dott. Giovanni De Ficchy, editore del quotidiano Roma Giornale Sera è stato nominato Addetto Stampa dell’Arcidiocesi, membro dell Curia Vescovile e consultore della Consulta delle Arti e della Scienza.

Università San Giovanni Crisostomo – il dott. Daniele Scalise, vice Presidente Nazionale della Fraternità Ortodossa, presidente della Confederazione Europea delle Professioni e delle Aziende – Assocostruttori e della Camera di Commercio Italia-Maghreb è stato nominato membro del Senato Accademico della Chiesa Ortodossa Italiana.

 

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