Conferenza Internazionale di Pace

Conferenza Internazionale di Pace

Conferenza Internazionale di Pace

dedicata alle Vittime Civili delle Guerre

 Si è svolta nella prestigiosa sala istituzione del Palazzo Valentini di Roma la Conferenza Internazionale di Pace dedicata alle Vittime Civili delle Guerre, organizzata dalla dott.ssa Angelica Loredana Anton, presidente di Area Cultura.

La manifestazione è stata preceduta da un intermezzo musicale della bellissima cantante Desiree D’Amuri che ha cantato  Heal The World (Canzone di Pace di Michael Jackson).

Dopo i saluti della dott.ssa Angelica Loredana Anton (presidente di Area Cultura) i lavori sono stati introdotti dal dott. prof. Gennaro Ruggiero, Ambasciatore UNHRC è iniziata la Conferenza Dibattito che ha visto quali relatori:

l’on. Fabrizio Santori, consigliere comunale di Roma e Ambasciatore di Pace World Literary Forum for Peace and Human Rights (WLFPH);

il dr. John Crisci – già direttore del WFP – ONU autore dell’opera The HUNGER crime;

la dr.ssa Antonella Betti – Ambasciatrice itinerante OIRD/CD e Presidente Help & First Minori e famiglie;

dr. Mario Francesco Ioppolo – Ambasciatore itinerante OIRD/CD

e i leader religiosi:

Parabhakti ISKCON “Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna” responsabile nazionale del dialogo interreligioso

Sua Beatitudine Filippo Ortenzi – Metropolita d’Italia, sulla Chiesa Ortodossa Italiana

Monsignor Jean-Marie GervaisChiesa Cattolica Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano – Presidente  Tota Pulchra

il Prof. Pino Pelloni – Scrittore e storico dell’ebraismo. Membro della Comunità ebraica Reformer Beth Hillel.

Imam Nader Akkad – Imam, per il dialogo interreligioso della Grande Moschea di Roma.

Al convegno hanno preso altresì la parola numerosi rappresentanti delle Istituzioni Politiche, Esperti Psicologi e Sociologi, Criminologi, Avvocati di Diritto Internazionale, Operatori Umanitari, Ambasciatori per i Diritti Umani, Giornalisti ed esperti di Geopolitica:  dr. Giovanni De Ficchy (Criminologo),  dr. Marialetizia Proia (Psicologa e Psicoterapeuta) dr. Mimmo Muolo (giornalista de “L’Avvenire”), l’avv. Rosaria Salamone, il dr. Andrea Viscardi (giornalista direttore Progetto Italia News – Presidente del Centro Studi Parlamentari), la dr.ssa Sara Spoletini (Sociologa), il dr. Alessio Iannucci (Pres. Fondazione Cavalieri Hospitalieri di San Camillo),  il dr. Virgilio Violo (giornalista – Presidente Free Lance International Press, ecc. 

Ha chiuso i lavori la cantante Desiree D’Amuri con il brano Hallelujah di Leonard Cohen.

Prima della Conferenza il nostro Metropolita è stato intervistato sulla Pace da Serena Pizzo di Oltremodo TV.

Nel suo intervento Sua Beatitudine Filippo Ortenzi ha ricordato che le vittime delle guerre non sono soltanto a Gaza o in Ucraina ma anche in altre parti del mondo spesso ignorati dai mass media internazionali. Al riguardo ha rappresentato il dramma del popolo del Tigrè, oggetto di una guerra di sterminio da parte dell’esercito etiopico e che ha visto oltre un milione di vittime su sette milioni di abitanti e la pulizia etnica delle popolazioni armene del Nagorno Karabakh  operata dalle truppe azere supportate da milizie islamiste turche. Ha ricordato che per far finire le guerre occorre che si parlino le parti in conflitto e, nel mentre ha elogiato l’Italia per aver mandato una nave ospedale in supporto dei ghawazi, è stata silente sulla guerra del Tigrè dove come ex potenza coloniale era suo dovere intervenire e assente sulla pulizia etnica degli armeni del Karabakh. Ha auspicato altresì che l’Italia, erede di Roma, abbandonasse le politiche di oggettiva cobelligeranza e si ponesse come mediatrice, cosa che spetta più alla Prima che alla seconda (Costantinopoli ora Istanbul), tra l’Ucraina e la Russia. 

Costituita Missione San Giovanni Battista a San Nicolò d’Arcidano (OR)

A San Nicolò d’Arcidano (Arcidànu in sardo), piccolo paese di circa 2.500 abitanti, d’origine nuragica della provincia di Oristano, vive una piccola comunità ortodossa d’origine serba (circa 70 persone, pari al 2,8% della popolazione) che ha chiesto di essere seguita religiosamente dalla nostra Chiesa. Mons. Roberto Pinna, corepiscopo e decano della Sardegna, sta seguendo questa  giovane comunità dove vi sono molti bambini, tanto che prossimamente verranno celebrati anche vari battesimi, molto devota a San Giovanni Battista, protettore della Comunità. Ultimamente Mons. Roberto Pinna, accompagnato dai lettori Mario Macis e Patrizia Pisu, ha avuto l’ onore di partecipare alla Krsna Slava (festa del Santo Patrono della Famiglia, Comunità o Clan) della Famiglia Milanovic.

Sabrina, mediatrice culturale e animatrice della comunità Serba e Bruno e oltre 30 familiari ed amici hanno condiviso con il nostro Clero il piacere di celebrare la loro festa.
Questa ricorrenza viene chiamata Slava. La parola significa celebrazione, onore, gloria ed è un antica usanza dei serbi, che festeggiano la festa del Santo protettore della famiglia.

E’ un giorno all’anno in particolare, la Famiglia fa i suoi ringraziamenti al signore per la salute, la pace nella famiglia e nel mondo, la richiesta del perdono per i peccati commessi, la preghiera per i morti e la richiesta per il futuro tramite questo mediatore familiare che il Santo rappresenterebbe. L’icona che rappresenta il Santo è di solito messa nel posto più importante della casa, ben visibile. Si deve festeggiare sempre, in pace in guerra, se si è malati o sani, ricchi o poveri. Di solito si sta con la famiglia unita e si tramanda da padre al figlio primogenito maschio. Se si hanno le figlie, la figlia che resta a casa prende l’onore di portare avanti la slava. Ora però, la chiesa si è adattata alla realtà e permette il festeggiamento della Slava a tutti i membri della famiglia una volta che vanno via da casa o vivono lontano. La Slava rappresenta l’idea del mantenimento della propria identità e della propria fede a qualunque costo. Il rito mattutino della famiglia con il pope prevede la benedizione della casa e di ogni suo membro, la preghiera, e la benedizione del Slavski Kolac (il pane della Slava, spezzandolo in 4 e versandoci sopra il vino rosso. Ci devono essere presenti anche il koljivo (grano con il miele e le noci) che simboleggia la resurrezione dei morti ed il lungo cero acceso (la luce eterna) Si beve il vino rosso e la sljivovica (la grappa serba di prugna).

Si possono portare i doni alla famiglia (cose semplici, simboliche).

Ci si veste a festa, sia gli invitati che gli ospiti di casa.

Il pasto è di festa, si mangiano tante specialità serbe per i giorni festivi, le sarme, il maialino arrosto, le torte etc.).

Gli ospiti quando entrano a casa devono fare gli auguri all’Ospite di Casa dicendo: “Srecna Slava!” (Felice Celebrazione!).

Alla festa sono invitati i familiari che non festeggiano lo steso santo, ovviamente, e gli amici più cari ma anche i non invitati devono essere accolti con la stessa gioia. .
Bellissima giornata di preghiera ma anche, dopo il rituale, di musica e di ballo. Il nostro Clero avrà ancora la Gioia di rincontrare questa bella comunità ,nei prossimi giorni ,per impartire i sacramenti del battesimo e della Cresima.
È stato bello spezzare e mangiare il loro pane, condividendo la loro gioia.

Chiesa Ortodossa Italiana

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One comment

  1. Felicitaciones Su vestidos Filippo Ortensi y demás exponentes, Dios ama a las personas , que trabajan por la unión y la paz del mundo, Muchas felicidades!!!

    +++ Mons. Armando Ricardo Benítez Della Giustina Arzobispo Patriarca ICARA Iglesia Cristiana Catolica Apostólica Restaurada Autónoma. Apostólica

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