Per un Natale di Pace e Solidarietà
Durante la Divina Liturgia il sacerdote si rivolge ai fedeli dicendo: “Per la pace che viene dall’alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il signore” e oggi più che mai la Pace è il bene più prezioso che è stato smarrito e che colpisce, in Ucraina come in Kosovo, in Iraq come in Siria, in Etiopia come in Egitto, soprattutto le comunità cristiane ortodosse.
La nostra realtà ecclesiale può poco contro tali tragedie, se non aiutare le popolazioni colpite, come hanno fatto ad esempio per le martoriate popolazioni ucraine, tra gli altri, padre Elia (Favazzo), Priore Generale Vicario dei Monaci Antoniani a Reggio Calabria, il principe Paolo di Giovine, ipodiacono e Gran Maestro del SOSMA-UNITAU (Aiuti Umanitari) e il dott. Michel Emi Maritato, nostro portavoce e presidente di AssoTutela a Roma.
In un periodo dove la pandemia e la crisi economica causata dalla guerra fratricida russo-ucraina hanno causato l’aumento della povertà la nostra Chiesa, pur anch’essa povera, ha cercato di essere, per quanto possibile, vicina agli ultimi e ai bisognosi, come ci ha insegnato nostro Signore, infatti nel Vangelo secondo Luca (4:18) è scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi”.
A dicembre vi è stata una forte crescita dell’attività della Confraternita del Buon Samaritano che non soltanto ha visto l’apertura di nuovi priorati, ma è stata attiva anche nella raccolta di beni, giocattoli per bambini e vestiario di prima necessità.
(nella foto raccolta viveri – Parrocchia San Nicola di Myra di Campomarino)
Dal Libro dei Proverbi (28:27): “Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi sarà coperto di maledizioni” e in ottemperanza di quanto scritto nelle Sacri Scritture segnaliamo alcune iniziative avvenute a ridosso delle feste natalizie:
Campomarino (Këmarini) CB, dove padre Gianni De Paola guida una delle più attive parrocchie della nostra Chiesa, presente in un territorio arbëreshe dove l’ortodossia viene riscoperta da una popolazione di origine greco-albanese. Qui la Parrocchia San Nicola di Myra e la locale Confraternita del Buon Samaritano guidata da Maria Gianserra, hanno effettuato una raccolta di cibo e vestiario da donare ai bisognosi.
Loceri NU, il prof. Alessandro Podda, insegnante di lingua sarda e che ha tradotto le liturgie della nostra Chiesa in sardo, tanto che l’anno prossimo verrà data alle stampe il libro “Giusta Fide Antiga”, che sta seguendo il Corso di Liturgia Pastorale della nostra Accademia San Nicodemo L’Aghiorita per accedere al diaconato, quale Priore della locale Confraternita del Buon Samaritano, in collaborazione con la Pro Loco di Loceri ha raccolto giocattoli da inviare alla Missione ortodossa di padre Francisco di San Paolo del Brasile.
(nella foto vestiti distribuiti presso la Cattedrale di via Bovino,43 di Roma)
Roma grazie alla collaborazione del principe Paolo di Giovine di Roccaromana e alla generosità di Noemy e Davide della AGF Energy, sono stati raccolti numerosi indumenti che sono state distribuite dalle nostre parrocchie dei Santi Imperatori Elena e Costantino di padre Giovanni (via Roccella Ionica, 6) e dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele (via Bovino,43) dei padri Alessandro e Sebastiano, soprattutto tra i poveri della comunità romena della nostra Chiesa.
Nascita di Gesù – dal Vangelo secondo Luca (2:1-20)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio unigenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà».
Appena gli angeli si allontanarono per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
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Un Augurio particolare di Buon Natale e di Buone Festività, ed un grande ringraziamento, a Tutti i nostri Vescovi e Corepiscopi del Santo SInodo ed in primis al nostro Arcivescovo, ai Presbiteri di ogni grado, ai Diaconi, ai consultori e ai giuristi del Tribunale Nazionale Ecclesiastico, a coloro che hanno partecipato ai corsi ed alle videolezioni dell’UNISAG, di storia e teologia ortodossa e di storia e pratica dell’esorcismo ortodosso, ed a Tutti i nostri Fedeli e simpatizzanti in costante maturazione spirituale e crescita quantitavia e qualitativa. Maximus+++Episc.