Trisagio dei defunti
40 giorni dalla morte della nostra
sorella Ionela Narcisa
Con le anime dei giusti, morti, Salvatore, concedi il riposo all’anima della tua serva Ionela Narcisa, introducendola nella vita beata presso di Te, o amante degli uomini.
Sabato 5 febbraio nella Cattedrale di Grotta Celoni, nella Chiesa fondata da suor Maria Francesca, di venerata memoria, padre Giovanni Ioan Pricop, coadiuvato dal diacono padre Alexandru Nicolae e dallo ieromonaco padre Elia, ha celebrato il trisagio dei defunti per il quarantesimo giorno dalla morte della nostra sorella Ionela Narcisa Radan, moglie del nostro Arcivescovo Metropolita S.E.R. Filippo di Roma.
Nella tua quiete Signore là dove riposano tutti i tuoi santi dona riposo anche alle anime dei tuoi servi tu che solo sei immortale.
Tu sei il Dio che è disceso nell’Ade e ha fatto cessare i dolori dei prigionieri, tu dunque dona il riposo o Salvatore alle anime dei tuoi servi.
E ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.
Sola Vergine pura e immacolata che senza seme hai generato Dio intercedi per la salvezza delle anime nostre
Alla celebrazione hanno partecipato anche S.E.R. mons. Filippo di Roma, padre Barnaba di Frosinone, padre Gianni De Paola, e padre Roberto Pinna. Erano presenti inoltre anche il corepiscopo mons. Alessandro Frezza; una delegazione della Confraternita del Buon Samaritano guidata da Alessio responsabile del gruppo di San Basilio; una delegazione della Confraternita dei Cavalieri Templari Ugone dei Pagani rappresentata dall’avv. Pietro Barone. Tra i presenti anche l’attore Vincenzo Bonanno, assiduo frequentatore delle nostre liturgie.
Colui che è risorto dai morti , Cristo, vero Dio nostro, per l’intercessione della purissima Madre sua; per la potenza della Croce preziosa e vivificante; per la protezione delle venerabili celesti schiere incorporee; per le preghiere del venerabile e glorioso profeta, precursore e battista Giovanni; dei santi e gloriosi apostoli degni di ogni lode; dei martiri santi, gloriosi e vittoriosi; dei nostri padri pii e teofori; dei santi e giusti progenitori di Dio, Gioacchino e Anna; di cui facciamo memoria, e di tutti i santi: abbia pietà di noi e ci salvi, poiché è Dio buono, amico degli uomini e misericordioso. Per le preghiere dei nostri santi padri, Signore Gesù Cristo, Dio, abbi pietà di noi.
Domenica 6 la cerimonia è stata ripetuta da padre Giovanni Ioan Pricop, nella Parrocchia Santi Imperatori Costantino ed Elena di via Roccella Ionica, Roma alla presenza della numerosa comunità di fedeli di nazionalità rumena, e della cui parrocchia la defunta era fedele. Numerosi i membri del clero presenti, oltre S.E.R. mons. Filippo Ortenzi; padre Alexandru Nicolae, lo ieromanaco padre Elia (Favazzo), mons. Roberto Pinna, padre Ambrogio Giordano; padre Marco Tartarini; padre Barnaba da Frosinone (Arduini), padre Daniele e madre Lidia di Anguillara Sabazia e padre Gianni de Paola.
Cristo nostro vero Dio, per le preghiere della immacolata sua Madre, dei santi e gloriosi Apostoli dei nostri santi Padri teofori e di tutti i Santi, collochi anche l’anima della defunta tua serva nel regno dei giusti, la faccia riposare nel seno di Abramo, e la enumeri tra i giusti; e abbia pietà di noi, come buono e amico degli uomini. Amen
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Ho letto le preghiere di tutte e due le cerimonie del dopo i 40 giorni. Un rito insolito che i cattolici credo non facciano ma che ritengo sarebbe doveroso fare x una più stretta vicinanza all anima di un defunto/a perché egli stesso/a possa avvertire che comunque nel mondo fisico sarà sempre colllegato/a noi tramite la preghiera e il nostro stesso pensiero generatrice di quella invisibile energia che si trasforma in luce x volare fino al cielo dove tutti i nostri cari vivono nella beatitudine eterna.