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Chiesa Ortodossa, Documento Ufficiale su Massoneria, Rosacroce e Fratellanze iniziatiche

Documento Ufficiale

dell’Arcivescovo Filippo e del Tribunale Nazionale Ecclesiastico sulla Valutazione delle richieste di assistenza spirituale e cooperazione caritatevole di persone o gruppi appartenenti a realtà Massoniche e Rosacrociane e ad altri gruppi iniziatici

Da quando è nata, la nostra Chiesa si è posta, con intensità di approfondimento, desiderio sincero di discernimento e fraterna attenzione, la problematica delle relazioni di assistenza spirituale, accoglienza e collaborazione con nostri fedeli o simpatizzanti, che siano stati, o siano, aderenti a realtà massoniche o rosacrociane et similia.

Si è preliminarmente esaminato, con profondo senso di carità, l‘atteggiamento seguito dalle due figure storiche dell’ortodossia italiana, veri elementi fondativi della nostra esperienza ecclesiologica, come il Venerabile Mons. Adeodato Mancini e Mons. Antonio De Rosso.

Se nell’analisi del pensiero teologico e pastorale del secondo non si sono rilevate, per quanto consta, specifiche prese di posizione sull’argomento, si è subito osservato come il Venerabile Adeodato abbia invece, per tutta la vita, collaborato apertamente – in perfetto stile di dialogo e partecipazione coerente al modello evangelico, e fino alle ultime settimane di vita (con l’iniziativa di Borgaro del 2015) – con figure e gruppi appartenenti ai contesti massonici e rosacrociani, anche all’estero, che richiedessero assistenza spirituale, amicizia o fratellanza cristiana, purché riconoscessero verità rivelate essenziali quali il Credo, la Resurrezione, il Vangelo ed i valori ortodossi fondamentali, e non si trasmodasse in questioni estrinseche e diverse dall’assistenza spirituale, le iniziative di carità, lo spirito missionario e gli eventi di scambio culturale.

L’attuale Presidente del Tribunale Ecclesiastico ricorda come, per trent’anni, il Venerabile Adeodato accolse e collaborò attivamente, offrendo a loro richiesta assistenza, consiglio e cooperazione caritatevole, numerose realtà massoniche anche in Francia, Spagna, Turchia, Inghilterra, Svizzera, e financo in Africa, dove con alcune realtà massoniche si realizzarono in Mali e Tanzania opere ospedaliere e infrastrutture attraverso il V.M. Venino, il V.M. Pilloni e l’associazione ARCA.

Nel pensiero del Venerabile Adeodato fu sempre fatta prevalere la sincerità, autenticità e compatibilità, da esaminare caso per caso, attraverso il Discretorium, della richiesta di assistenza ed amicizia, la richiesta di formulazione di una declaratoria di adesione alla Vera Fede, la valutazione della non contrarietà allo spirito del Vangelo, della tradizione ortodossa, ma sempre in uno spirito di apertura, cooperazione, convergenza su iniziative di carità ed opere di beneficenza e misericordia, come – solo per citarne una – nel caso delle logge milanesi e siciliane e dell’iniziativa annuale, effettuata tramite la Pietà del Pellicano, del c,d, “Camper della Pace” e della Pasqua di aiuto ai poveri presso la Stazione Centrale di Milano cui partecipavano, oltre a realtà massoniche, anche alcune realtà rosacrociane cristiane (sia del Lectorium che di frange autonome).

Si è quindi approfondito, attraverso l’esame del pensiero della tradizione assiro-caldea delle origini, nella trasposizione italiana del Venerabile Adeodato che costituisce uno dei due apparati radicolari teologico-pastorali da cui è nata la COI, l’apporto dello stile di apertura e di cooperazione verso le richieste di assistenza, valutandolo in senso positivo e di adesione, purché tali iniziative siano provenienti da richieste sincere di aiuto, cooperazione e consiglio, valutate uti singuli con il Tribunale Ecclesiastico e il Sinodo. Sul piano dell’analisi storica, date le premesse sopra estese, va anche osservato che finché la Massoneria fu operativa, formata, cioè, da muratori veri e propri che costruivano cattedrali, palazzi ed edifici vari, la questione non si pose. Le congregazioni muratorie originarie, infatti, nascono nel Medioevo in ambiente cristiano e adottano pienamente la dottrina religiosa (salvo poi accogliere in segreto, talvolta e come occorre senza dubbio stigmatizzare, filosofi e artisti portatori di idee e dottrine diverse ed “eretiche”). Ne è segno la presenza storica di sacerdoti tra i membri delle Logge, tra i c.d. “accettati”. In quell’epoca e per molti secoli, la religione cristiana era centrale in modo totalizzante nella vita quotidiana e nella crescita spirituale delle persone e della società. Per questo le Logge, nella loro ispirazione originaria e puramente osservante della vita cristiana e dei suoi valori, necessitavano di un sacerdote per svolgere le funzioni ordinarie (la messa) e per garantire ai muratori appartenenti i conforti religiosi, a tutti coloro che incappavano in incidenti e malattie, o per celebrare sacramenti o sacramentali. E’ solo dal XVII secolo che si apre una frattura profonda con questa ispirazione originaria, dopo la Riforma protestante è l’irrompere delle idee illuministiche, pervase in tanti casi da razionalismo ateistico e da fanatismo. L’età moderna si apre con guerre epocali tra cattolici e protestanti in tutta Europa e la crisi economica, spirituale genera trasformazioni profonde, per cui la massoneria assume connotazioni diverse, ammettendo portatori di idee sociali, religiose e filosofiche rivoluzionarie e, per tratti significativi, antireligiose e anticristiane. I membri delle nuove Obbedienze, dopo la codificazione di Anderson, non erano più muratori veri e propri, ma erano semplici costruttori del Tempio interiore, filosofi, nel senso più illuminista del termine, che lavoravano asseritamente al bene dell’Umanità facendo a meno della Rivelazione. Se ciò provoca, da un lato, una ortoprassi rituale e simbolica fondata asseritamente, e certamente in buona fede, su dialogo fraterno e confronto, inizia a spezzarsi quel legame profondo con la spiritualità cristiana, anche se si cercano mitografie derivanti da Adamo e Noè, sin dalle codificazioni massoniche inglesi della metà del XVIII secolo, per fondare l’Arte Muratoria.

Nonostante la riprovazione verso l’ ateismo, è evidente che inizia a svilupparsi verso la Massoneria una profonda lacerazione delle relazioni col mondo cristiano, in particolare cattolico, avviate dalla scomunica generale di Clemente XIII sino, nel Novecento, al divieto delle esequie cristiane di Benedetto XV nel 1917 e la “proibizione dei libri che presentassero la Massoneria come utile e non dannosa”, la scomunica per chiunque aderisca a Logge massoniche. Per il cattolicesimo romano, anche se la scomunica è stata derubricata in “colpa grave”, è vigente l’interdizione dai sacramenti. La Congregazione per la Dottrina della Fede precisò che la Massoneria era da ritenersi incompatibile con la fede cattolico-romana e che, quindi, rientrava nelle associazioni che cospirano contro la Chiesa. Divenuto Papa Benedetto XVI, Ratzinger non mutò nulla a riguardo e l’attuale Papa Francesco I sembra del tutto disinteressato all’argomento, anche se non sono pochi gli ambienti tradizionalisti che lo indicano come simpatizzante, o quanto meno non ostile, alla Massoneria e parlano, da decenni e con tratti spesso scandalistici, di appartenenze occulte e rapporti non commendevoli, e soprattutto opachi, di esponenti del clero cattolico con ambienti muratori. Una lettura meno ambigua e più adeguata potrebbe invece riferirsi, considerata la centralità di questo aspetto, nell’affrontare da parte della nostra Chiesa la problematica avendo riferimento esclusivamente alla Retta Fede e all’accettazione delle sue verità dogmatiche. Richiedere al massone che richiede aiuto o assistenza spirituale, sia come singolo che come gruppo, la piena adesione alle premesse ortodosse ritenute certe e indubitabili, su cui poggia l’intero edificio della dottrina e della teologia cristiana orientale: l’esistenza di Dio Padre e della natura umana e divina del Figlio incarnato, in Gesù Cristo morto e risorto per la salvezza di tutti, l’accettazione del Credo nella sua stesura originaria di Nicea, e altri pilastri della fede ortodossa, sembra rendere possibile un’apertura e una cooperazione, nel senso evangelico, pastorale e di carità, nella testimonianza della realtà originaria e del lascito spirituale e teologico del Venerabile Adeodato, purché si accerti, a mezzo di rigoroso discernimento, condotto con l’aiuto del Tribunale Nazionale Ecclesiastico e il Sinodo, che nulla di ciò che si accoglie sia contrario ai valori del Cristianesimo Ortodosso, e che non si neghi alcun precetto di Retta Fede. La Massoneria, come del resto fa da una prospettiva diversa la spiritualità ortodossa, non può riconoscere il Primato Papale e la sua infallibilità, perché ammettendo nella sua essenza una pari dignità delle varie religioni e vie spirituali, non può riconoscere la superiorità di un Pontefice, di un capo religioso che di fatto è un monarca assoluto.

Ciò non pone un problema significativo nel mondo ortodosso, dove per definizione e tradizione storica opera senza deroghe la collegialità sinodale. Il massone (o, piu’ in generale, l’ appartenente a gruppi iniziatici non incompatibili con il Cristianesimo) che professi la religione cristiana, deve però accettare i valori evangelici più profondi, e se richiede amicizia e dialogo e assistenza ne riconosce la dignità religiosa e gli organi e li rispetta come è giusto e necessario che sia, e come va accertato sulla base di un esame rigoroso da condursi caso per caso. Il massone, o l’affiliato a gruppi iniziatici, non può concedere a nessuno un’aura di divina superiorità, se non a Dio stesso, e se richiede l’assistenza e la Cappellania della nostra Chiesa deve adempiere i suoi valori evangelici e liturgici, e non può ovviamente ammettere che un uomo come il Papa, per quanto potente o Santo possa, come la dottrina romana sostiene, avere l’esclusiva del rapporto con Dio. Tale problema non sussiste, lo si ribadisce, con il paradigma sinodale ortodosso. È quindi evidente che sta al singolo cristiano decidere, in coscienza, se il percorso massonico o rosacrociano, o di appartenenza ad altri gruppi iniziatici non incompatibili, sia o meno contemperabile con il suo credo ma, se richiede assistenza spirituale ed omoforio della COI, deve accertarsi che, attraverso le regole e la dottrina, egli cerchi davvero nella nostra Chiesa un dialogo interiore genuino e vero col Divino e con la Retta Fede. Se vive la religione cristiana ortodossa intensamente, come via allo Spirito e Ricerca di unione con Dio e non come semplice proclamazione formale di ciò che è vero e giusto, va accettato fraternamente e aiutato nel suo percorso spirituale e di carità.

Il Cristianesimo è il complemento del sacerdozio di Melchisedec; è l’anima del Vangelo, è esso che fa circolare in questo Vangelo tutte le acque vive di cui le nazioni hanno bisogno di dissetarsi. Il cristianesimo ortodosso è la religione dell’affrancamento, della Theosis, o unione con Dio e della libertà e riempie tutta la terra alla pari del Ruach, dello spirito di Dio. Accertate tali premesse e la reale sincerità della richiesta, la nostra Chiesa ritiene, quindi, di poter esprimere, sentito il Tribunale Ecclesiastico, un indirizzo favorevole ad una cooperazione fattiva di accoglienza, in pieno spirito evangelico e caritatevole, con appartenenti a realtà massoniche o rosacrociane, o di altri gruppi, che espressamente e con congrua motivazione, la richiedano e offrirà con amore e spirito pastorale il suo omoforio e le funzioni di cappellania, verificate le condizioni sopra indicate e con le modalità definite nei singoli casi, ai richiedenti. Cio’ nell’osservanza della profondità delle origini del messaggio cristiano d’Oriente e in piena testimonianza della carità e della misericordia verso i fratelli che, con modalità diverse, cercano la Verità e la Retta Fede ma nell’adesione, senza pericoli di derive ateistiche o nichilistiche spesso presenti in talune realtà iniziatiche, ai valori cristiani piu’ profondi ed autentici, incarnati dalla tradizione cristiana ortodossa, alla elaborazione assiro – caldea e dei Padri Siri e Cappadoci, che da due millenni sino ai tempi più recenti, nella sua evoluzione storica e poi nello spirito della Filocalia e della nostra tradizione , animano e alimentano il mondo cristiano.

L’Arcivescovo Metropolita Sua Beatitudine Filippo I di Roma

Il Presidente del Tribunale Nazionale Ecclesiastico mons. Max Giusio

 

Chiesa Ortodossa Italiana

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Filippo Ortenzi

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