Alania

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Repubblica dell’Ossezia del Sud

 

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Padre Roberto Pinna, nella sua duplice veste di parroco della Parrocchia Sant’Efisio di Cagliari (sita in via G. Peretti, 2/A) e di Console onorario della Repubblica dell’Ossezia del Sud – Stato di Alania, ha commemorato, dinanzi al monumento dei martiri d’Italia, i caduti osseti morti per nella guerra d’indipendenza dalla Georgia, per i quali ha officiato un rito di suffragio. La manifestazione è stata disturbata da alcuni cittadini georgiani contrari all’indipendentismo osseto.

La notizia ci da l’occasione per far conoscere un popolo e un territorio di cui la maggior parte della gente ne ignora addirittura l’esistenza. Innanzi tutto gli osseti non sono altro che i discendenti degli antichi Alani (da alcuni ricordati unicamente perché hanno dato il nome ad una imponente razza canina molossoide), un popolo nomade e guerriero del caucaso che dal 700 fino al 1239 costituì un fiorente regno che comprendeva i territori degli attuali stati della federazione russa Ossezia del Nord e Circassia ma che fu spazzato via dalla furia delle orde mongole. Conosciuti fin dai tempi dei romani come popolo bellicoso del quale si magnificava la potenza dei suoi arcieri a cavallo, erano noti ai greci col nome di As-Oghuz nomadi erranti.

Abkhazia e Ossezia del Sud

A titolo di curiosità per indicare i territori abitati da loro abitati gli antichi greci iniziarono a utilizzare il termine Asia, col quale originariamente si indicavano i territori delle steppe ad oriente dell’Impero romano e successivamente ha dato il nome all’intero Continente (anche se gli As-Alani-Osseti vivevano in realtà nei territori europei del Caucaso). Gli osseti che chiamano sé stessi Ir cioè “Arî”, e la loro patria Iron cioè “Ariana” erano una tribù scita del popolo dei Sarmati e il termine Alani, che stanno riscoprendo e preferiscono ad osseto, deriva da arya ed è simile a iraniani (abitanti dell’Iran o Aryana – Terra degli Ariani).

Popolazione scita-sarmata seguivano una fede politeista denominata Iron Din o Æss Din (Fede Osseta o degli As) e miti e cultura dell’antica religione (Assianesimo) ancora sopravvivono in parte della popolazione ed hanno visto un revival dopo la desovietizzazione. Il cristianesimo ortodosso fu introdotto da missionari di Costantinopoli nel IX secolo e una principessa osseta, Maria di Alania, moglie di Michele VII Ducas detto Parapinace, fu imperatrice romana e regnò a Costantinopoli-Nuova Roma dal 1071 al 1078. Soggiogati dai mongoli, gli alani furono decimati dai tartari e sottoposti ai governi islamici del Khanato di Crimea o dell’Impero Ottomano. In detto periodo subirono l’introduzione dell’Islam ma al contrario delle altre popolazioni iraniche (azeri, tagiki, persiani …) l’islamizzazione non fu completa e il cristianesimo sopravvisse.

La ricristianizzazione degli osseti-alani fu ripresa poi da missionari russi dopo che l’Ossezia fu liberata dal giogo ottomano. All’inizio del XXI secolo, a seguito dei fatti della scuola di Beslan del 2004, dove un commando terrorista islamico ceceno uccise centinaia di persone, tra le quali 186 bambini, c’è stato un abbandono di massa dall’islam e un ritorno al cristianesimo e si sono sviluppate tra la popolazione forti sentimenti anti-islamici. L’Ossezia del Sud – Stato di Alania è un paese piccolo di appena 3900 kmq, per intenderci è poco più grande della Valle d’Aosta (3.263 kmq) e scarsamente abitato (55.000 abitanti) che aspira all’unificazione con la più grande (8.000 kmq per 800.000 abitanti) Repubblica russa dell’Ossezia del Nord. Il territorio è montuoso, in parte coltivato a cereali o alla coltivazione della  vite, ma per lo più utilizzato quale pascolo per la pastorizia (ovini). 

La capitale ha un nome per noi quasi impronunciabile: Tskhinvali (che dal 1934 al 1961 si chiamava Staliniri in onore di Stalin), ed è un importante centro agricolo nel quale vive quasi il 70% della popolazione. L’Alania è uno Stato a riconoscimento limitato, in quanto intrattiene relazioni diplomatiche unicamente con 5 Stati membri dell’ONU (Russia, Siria, Venezuela, Nicaragua e Nauru) e 6 stati che, come lo Stato di Alania, non ne fanno parte (Abkhazia, Repubblica Moldava della Transnistria, Repubblica Popolare del Doneck, Repubblica Popolare di Lugansk, Artsakh e Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi).

La Repubblica Italiana, considera il territorio dell’Ossezia del Sud quale parte della repubblica della Georgia. Dal punto di vista religioso gli osseti o alani sono per la stragrande maggioranza di fede ortodossa (al Nord sono sotto il Patriarcato di Mosca mentre al Sud dipendevano dalla Chiesa Ortodossa Autocefala Georgiana). Attualmente gli ortodossi dell’Ossezia del Sud hanno costituito una Diocesi Ortodossa di Alania (alla quale ha aderito il 61% della popolazione, gli altri sono cristiani russi, georgiani o armeni, un 1% sono ebrei, il resto seguono l’assianesimo o l’islam sunnita) e si sono messi sotto l’omoforio della Chiesa Vetero-Calendarista di Grecia – Sinodo in Resistenza. La Chiesa Ortodossa Italiana è presente nella Repubblica tramite un proprio Legato Apostolico, il dott. Enrico Attilio Deliperi, che ha lo scopo di tenere rapporti con le autorità civili e religiose del paese.

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